"Leeeeentezza"

Ecco...il cervello umano è lento. Avete capito bene: L-E-N-T-O

A dirlo non sono di certo io (convinta altresì che il cervello umano fosse uno dei meccanismi più veloci creati in natura) ma la scienza.
L’emisfero sinistro, che regola il linguaggio e la ragione, ha bisogno di tempo per “riordinare” i pensieri  e le parole. Si parla di alcuni minuti, un tempo relativamente lungo se si pensa alla rapidità con cui i pensieri “viaggiano” nella nostra testa.


Bene...o forse sarebbe meglio dire male dato che la velocità è il comune denominatore all’interno dell’intera società, digitale o umana che sia.
Si possiedono solo cose altamente performanti e si fa di tutto per essere attivi e scattanti  nella convinzione che “la velocità sia sinonimo di intelligenza”.
Non facciamo che correre affannati tutto il giorno qua e là come trottole impazzite senza dare tempo alla parte più nobile del nostro cervello di compiere il suo lavoro a favore della parte più “rozza” che gestisce l’inconscio e l’impulsività.


 A detta degli studiosi si prevede un “salto evolutivo all’indietro”...
...quindi stiamo tornando ad essere dei cavernicoli????
Di certo questa prospettiva non è allettante e nemmeno rassicurante.
Il consiglio -ovviamente-  è quello di rallentare, prendere tempo, soffermarsi e riflettere con calma.
...forse è più facile a dirsi che a farsi.
A volte non siamo noi a cercare i ritmi incalzanti che la vita richiede e, nostro malgrado, siamo costretti ad adeguarci ed entrare nel vortice del caos ogni singolo giorno.
Quante volte arriviamo a casa dopo il lavoro e il solito tran tran sfiniti, stremati, prosciugati?
SEMPRE mi verrebbe da dire.
Crolliamo nel letto ringraziando chissà chi della fine dell’intensa giornata, consapevoli che l’indomani sarà uguale se non peggio.





“Siamo in un tempo di anoressia dei valori e di bulimia delle azioni” si dice.
E ancora “siamo impazienti e agiamo d’istinto senza soffermarci a pensare o a sollevare un dubbio”.

Siamo davvero cosi?

Personalmente mi rendo conto che sotto certi ritmi pressanti divento una “cavernicola” ma nello stesso tempo posso affermare di non esserlo del tutto. Mi prendo il mio tempo, a volte me lo impongo “a forza” perché nella mia testa so che c’è sempre “qualcosa da fare” (una piccola commissione, una faccenda in casa). Si fa fatica a staccare, a premere il tasto PAUSA.

Quale potrebbe essere uno spunto? Un” incipit”...

 Ok! Eccolo


Dal Web

Questa è una delle tartarughe con le vele sul guscio dipinte nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio (Firenze) voluto da Cosimo I de’ Medici (signore della Firenze del Quattrocento) per descrivere la sua idea di “buon governo”.

Ora penserete: Cosa c’entra? Mica parleremo di governo e politica eh?!?!?
No! Non ci penso proprio!

Quello che mi incuriosisce ed interessa è il motto latino citato in riferimento:

“FESTINA LENTE” che significa “affrettati lentamente”.


Dal Web


La tartaruga, famosa per la sua lentezza ma anche sinonimo di prudenza, è abbinata alla vela gonfiata dal vento, ovvero ciò che spinge le navi, quindi sinonimo di forza d'azione.

Personalmente sono consapevole di avere una bella “vela gonfiata dal vento”...ciò che non ho -o forse il più delle volte resta chiusa nel guscio- è la “tartaruga”. Credo proprio che iniziare ad affrettarmi lentamente sia la soluzione migliore per vivere una vita migliore e meno stressante. E voi? Cosa ne pensate?
       
        
Ecco alcuni spunti di lettura per i più piccoli e non solo...
"Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza" (Luis Sepúlveda)
"Favola della tartaruga con la vela" (Paola Pacetti)


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