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Visualizzazione dei post da aprile, 2016

Il condizionamento infantile

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Mai sentito parlare di condizionamento infantile? Di quella forma di “ipnosi” che ogni genitore impone ai propri figli in maniera inconsapevole? No? Ecco di cosa si tratta... Quante volte da piccoli ci siamo fatti influenzare da frasi pronunciate dai nostri genitori, insegnanti, parenti, convincendoci che fossero vere a tal punto da farle nostre e crederci? Nel bene e nel male, frasi come “sei disordinatissimo”, “sei un golosone”, “sei intelligente, stupido, bello, brutto...” hanno  influenzato  inconsciamente l’immagine di noi stessi che piano piano abbiamo creato nella nostra testa. Un brutto voto diventava scontato “Certo, sono stupido...lo dicono tutti”, così come un rifiuto, una doccia gelata ricevuta quando si era convinti di essere i migliori hanno fatto vacillare se non addirittura crollare delle certezze che forse erano solo pareri e non verità assolute. Quanto conta quindi il condizionamento nella vita di ognuno? MOLTO Conta a tal punto da diventare una profezi

Fatti valere!

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Perché a volte chiedere qualcosa è così difficile? Un semplice favore, un aiuto, un’azione da parte di figli, amici, colleghi e partner? Centrare l’obiettivo a volte risulta impossibile perché l’atteggiamento che assumiamo non è corretto.  Spesso ci lasciamo sopraffare dalla paura di sentirsi rispondere di no, altre aspettiamo l’occasione giusta che, immancabilmente, non arriva mai, altre ancora ci manca il coraggio. Insomma, indipendentemente dal motivo che ci spinge a rimandare il momento ideale cosa si può fare per ottenere ciò che vogliamo dagli altri? Farsi valere! Farsi valere non significa imporsi con risolutezza ed arroganza nei confronti dell’altro obbligandolo a fare ciò che vogliamo, significa raggiungere il nostro obiettivo spiegando le nostre ragioni e le nostre esigenze e trattando, mediando per ottenere il risultato sperato. Certo, confrontarsi non sempre è un piacere. Sarebbe  più  facile ottenere riscontri positivi sempre, ma non si può essere in piena s

Ascoltiamo il nostro corpo...

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La stretta unione tra corpo e mente ormai è provata. Ogni parte del nostro organismo comunica con le altre e nello stesso tempo con la mente . La concezione della totalità tra mente-corpo ed emozioni permette di vedere ogni individuo in maniera “olistica” ossia totale. Nelle culture orientali questa consapevolezza era già ben radicata in tempi più remoti rispetto a noi. Infatti molte delle discipline di interazione mente-corpo (come lo Yoga) arrivano proprio dall'oriente. La psicosomatica, nello specifico, si occupa di questo dualismo studiando i disturbi di salute che a livello organico si manifestano sotto forma di sintomo e a livello psicologico come disagio. I sintomi parlano delle nostre emozioni e del modo in cui ci relazioniamo con noi stessi e con gli altri . La salute fisica risente, nel bene e nel male, del nostro stato interiore. Ogni sintomo o malattia perciò fornisce importanti informazioni su un eventuale disagio o malessere profondo. Nei casi in cui

I 7 Principi dell'amore incondizionato

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“Quell’amor che è palpito dell’Universo intero, misterioso, altero croce e delizia al cor” (La traviata- Giuseppe Verdi) L’amore...croce e delizia, forza che muove l’Universo, mistero...Giuseppe Verdi lo descrive così in una delle sue famose opere. Di certo molti si ritroveranno nelle sue parole, seppur così lontane del tempo. Capire l’amore ancora oggi è molto difficile, si vivono innumerevoli sensazioni, a volte ambivalenti: si soffre, si gioisce, ci si arrabbia e si resta delusi, si vive in estasi, sembra di camminare sulle nuvole... Le possibilità sono infinite e ognuno di noi vive questo sentimento in maniera differente, personale. Si sono scritti innumerevoli libri su questo tema  perché , di fondo, chi vive questo sentimento è alla costante ricerca dell’intesa perfetta. Pixabay Ebbene ci sono 7 principi da seguire per vivere l’amore incondizionato e la vera felicità interiore (Anatomia della coppia- E. Poli):   Rispetto : riconoscere il valore dell’alt

“Lo fanno tutti, ce l’hanno tutti!”

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...il solito ritornello. Chi ha figli adolescenti di certo sa di cosa sto parlando e chi ha figli alle porte di questa particolare fase della vita sa che prima o poi la tanto odiata cantilena toccherà anche a loro. Già, è sempre così...da generazioni. Tutti ci siamo passati e in tutta risposta ci veniva sempre detto: “Se uno si butta dalla finestra, lo fai anche tu?” Da cosa nasce questa fastidiosa cantilena che viene ripetuta allo stremo ogni volta che i nostri figli vogliono qualcosa? Dalla voglia dei ragazzi di fare parte di un “gruppo”, in tutto e per tutto . Già, è piuttosto  bizzarro  se ci si pensa. L’adolescenza è l’età in cui si cerca con tutte le forze di “diventare grandi”, di essere liberi di compiere le proprie scelte e di esprimere le proprie idee comportandosi di conseguenza.  Gli adolescenti cercano di "farsi strada" per essere riconosciuti come individui abbastanza maturi ed autonomi ma, nello stesso tempo, tendono a voler essere parte INDIST

La miglior vendetta? Ovviamente il perdono!

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Non è solo un modo di dire o un insegnamento religioso... la capacità di lasciare andare le emozioni, di liberarsi da ciò che fa stare male è la soluzione migliore che possa esserci per perdonare ed essere liberi . Non è necessario porre l’altra guancia per farlo, ma mostrare la parte migliore di sé , quella consapevole. Tradimenti, litigi, delusioni...quante volte siamo stati messi alla prova e quante volte abbiamo fatto della rabbia il nostro sentimento più forte? Probabilmente innumerevoli.  Perchè si sa, perdonare a volte è davvero impossibile! Impossibile o impensabile? Il più delle volte PENSIAMO sia impossibile perdonare una persona che ci ha fatto soffrire senza valutare nemmeno lontanamente la possibilità del perdono. Ma è davvero la cosa più giusta da fare per noi stessi? Perdonare di per sè, significa smettere di trattenere le proprie emozioni . In particolare il dolore che genera, crescendo sempre più, rabbia nei confronti di qualcuno che ci ha fatto soffri

"...sta solo giocando..."

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Il gioco è molto più che un semplice divertimento, è un’esperienza che contribuisce alla crescita del bambino e allo sviluppo della sua personalità. Pur essendo per lui un momento divertente e piacevole, è anche una vera e propria palestra di vita e ricopre un importante ruolo educativo: è libera espressione di emozioni, è scoperta, creatività , apprendimento e socializzazione, è avvicinamento alle regole e divertimento. La Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia definisce il gioco come attività utile a soddisfare un bisogno vitale dell’infanzia e come fattore chiave per lo sviluppo, l’educazione e l’apprendimento di ogni bambino . La sensazione di benessere che il bambino prova durante il momento di svago diventa un piacevole intermezzo alla routine giornaliera e fonte di gratificazione personale. Osservare con attenzione  il proprio bambino mentre gioca, permette di conoscerlo e capirlo meglio . In questi preziosi momenti infatti, le difficoltà, le abili

"Regretting Motherhood"- Madri pentite

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Dal Web “Regretting Motherhood”  Scandalo letterario? Affronto vergognoso nei confronti di chi è genitore? Occhio aperto su una verità scomoda? Di fatto il libro di Orna Donath sta scatenando un dibattito mondiale  perché  svela un fenomeno nascosto e taciuto ma, a quanto pare, molto diffuso:  il pentimento della maternità . L’autrice e sociologa israeliana raccoglie nel suo saggio, pubblicato in Germania,  le testimonianze di 23 donne che confessano di aver commesso un grande errore  nell'aver  avuto figli. Ognuna di loro ha vissuto esperienze differenti nel corso della vita ma il comune denominatore resta lo stesso: l’errore della maternità. Confessando questo loro pensiero fanno luce sulla propria verità per non mentire  più  a se stesse. I motivi principali per cui sono pentite di aver avuto figli? -Non aver fatto una scelta appropriata rispetto alle proprie inclinazioni -Aver deciso di  diventare  madri in risposta alle pressioni famigliari e sociali