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Visualizzazione dei post da giugno, 2016

Fai spazio ai tuoi sogni!

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“Siamo fatti anche noi della materia di cui sono fatti i sogni;  e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita” William Shakespeare Che bello sognare, fantasticare senza limiti sul futuro, sulla vita. Da bambini si sogna di continuo. “Da grande sarò... da grande farò... da grande avrò...” quante volte abbiamo ripetuto queste frasi durante l’infanzia e l’adolescenza quando tutto sembrava possibile! Poi cosa accade? Dove finiscono tutti i sogni? Perché si smette di fantasticare? Fa parte della vita, si cresce e ci si adegua a vivere un’esistenza fatta di compromessi. Si accantonano i sogni e li si catalogano come mera fantasia. Questa è la risposta più ovvia...ma è davvero così? Davvero i sogni non possono diventare realtà? Desiderare qualcosa, fermarsi e ragionare sui propri sogni come si faceva da bambini quando si è adulti risulta difficile. Si resta paralizzati dalla paura...dalla paura di lasciarsi andare all'irrazionale, di guardare nel pro

L'arte di saper attendere

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Restare in attesa di una risposta, di una telefonata, di una conferma o meno ci rende spesso ansiosi e nervosi. I famosi “tempi morti”  logorano chi vi si trova invischiato. La maggior parte delle persone vive l’attesa come una perdita di tempo o come un momento di tensione. La tendenza generale è quella di riempire questo vuoto facendo mille inutili cose pur di non fermarsi e viverlo. Nel saggio “L’arte della quiete”, Pico Iyer afferma: “Ho spesso la sensazione di essere a pochi centimetri da un enorme dipinto, chiassoso e affollato. Quel dipinto è la mia vita. Solo facendo un passo indietro riesco a distinguerlo nella sua interezza”. È molto significativa la sua visione della cosa. Il turbinio continuo della vita moderna non lascia molto spazio a momenti di vuoto. Ci sentiamo sempre in mezzo alle situazioni e spesso non riusciamo a vedere le cose con distacco. I momenti morti,  anziché  essere sfruttati in maniera vantaggiosa, vengono spesso riempiti di pensieri, azioni

"Varese è..." la nuova rubrica dedicata alla mia bella città

Varese è la mia città.  È  parte di me.  Io, a mia volta, sono parte di lei...dei suoi palazzi e ville storiche, dei suoi incantevoli spazi verdi, del suo lago, dei suoi monti...parte di tutto quello che la caratterizza e la rende  così  unica ai miei occhi e a quelli di chi la abita, di chi la vive.  Amo Varese e, per celebrare la sua bellezza ed unicità, ho deciso di dedicarle una Rubrica.  Racconterò le storie di chi la rende  così  speciale.  Persone che, con il loro impegno, contribuiscono a farne una città unica e piacevole, donandole ancora più valore. Anche un piccolo angolo di Varese è speciale, basta girovagare per le sue vie per trovare uno scorcio interessante e soffermarsi a contemplare la sua vera essenza. La mia città dopo 200 anni sa ancora stupire chi la vive,  me per prima. Potete leggere la prima storia di "Varese è..." accedendo a Rubriche dalla barra di navigazione oppure cliccando su questo link   Varese è... Buona lettura  Blablabla

Premio Liebster

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Liebster Award 2016. Discover new blogs   Cari lettori e amici, sono lieta di parlarvi di Liebster Award, un premio-tag annuale che, in questa edizione, si propone di dare voce e visibilità ai blog con meno di 200 lettori. Sono molto contenta di aver ricevuto questo premio grazie alla nomina fatta da Zeno e di poter a mia volta dare spazio a blog interessanti e freschi. Cosa importantissima: seguire le regole. Quindi... all'opera !

"L'essenziale, quel tanto che basta per essere felici"

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“Mai.  Mai il vostro cuore sarà soddisfatto e sempre per intero. Mai avrà in ogni istante tutto ciò che desidera. Mai potrà prendere tutto il prendibile. Mai.  Finché  scoprite che occorre anche...saper porre un tappo al cuore. Non un tappo che soffochi il respiro. Al contrario. È come una sorta di coperchio, una piuma poggiata sul cuore. È saper  lasciare  andare quando è il momento. A volte, si tratta di lasciare andare la rabbia. O dire a se stessi: va bene, va bene così”. (E. Greggia- Il potere dell’essenziale) L’essenziale, quel tanto che basta... Siamo abituati a circondarci da un’infinità di cose, di oggetti carichi di ricordi magari tristi o non molto piacevoli. Siamo abituati a conservare nella nostra memoria pensieri di un vissuto concluso da tempo, di un amore finito, un’amicizia persa...pensieri che tengono aperte delle ferite che ci fanno soffrire e restare ancorati al passato. Di certo siamo colmi sia a livello materiale che emotivo di enormi e

Vi presento una persona...

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Care lettrici e amiche, sono davvero orgogliosa di presentare oggi la mia nuova collaborazione con il blog (e non solo) di “cucina e vita” Galline2ndlife creato da Lorenza. Lo (così si presenta nel blog) donna come me, attenta alla qualità dell’alimentazione come me, interessata al raggiungimento del benessere psicofisico come me, con tanta voglia di condividere qualcosa di sè con gli altri, proprio come me.

Bimbi Tiranni? No, grazie!

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Di bimbi tiranni ne è pieno il mondo a quanto pare. Un fenomeno così diffuso che in Francia è nato il primo gruppo sperimentale di sostegno per “genitori disperati”. No, non è il titolo di una nuova serie  TV  di successo ma una realtà che  all'ospedale  di Saint-Eloi ha preso vita per sostenere genitori incapaci di gestire figli prepotenti e capricciosi che fanno tutto ciò che vogliono senza sentire ragioni...dei piccoli tiranni, per l’appunto. Ecco il ritratto del “PICCOLO TIRANNO”: rifiuta ogni tipo di obbligo; decide tutto ciò che lo riguarda (scelta dei programmi tv, dei giochi, del vestiario, del cibo...); ricatta e pretende in continuazione qualcosa da adulti e coetanei (giochi, vestiti, permessi, uscite); scatena una vera e propria guerra ogni qual volta i suoi voleri non siano esauditi. Un piccolo despota insomma, che pretende che ogni suo desiderio venga realizzato, che vuole essere sempre al centro dell’attenzione e che è pronto a lottare con ogni mezz