"...sta solo giocando..."

Il gioco è molto più che un semplice divertimento, è un’esperienza che contribuisce alla crescita del bambino e allo sviluppo della sua personalità.
Pur essendo per lui un momento divertente e piacevole, è anche una vera e propria palestra di vita e ricopre un importante ruolo educativo: è libera espressione di emozioni, è scoperta, creatività , apprendimento e socializzazione, è avvicinamento alle regole e divertimento.
La Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia definisce il gioco come attività utile a soddisfare un bisogno vitale dell’infanzia e come fattore chiave per lo sviluppo, l’educazione e l’apprendimento di ogni bambino.

La sensazione di benessere che il bambino prova durante il momento di svago diventa un piacevole intermezzo alla routine giornaliera e fonte di gratificazione personale.
Osservare con attenzione  il proprio bambino mentre gioca, permette di conoscerlo e capirlo meglio.
In questi preziosi momenti infatti, le difficoltà, le abilità conquistate e le emozioni che prova si manifestano in maniera chiara. Giocando il bambino parla di , si fa conoscere.

La modalità del gioco varia in base all'età, si passa dal gioco d’esercizio (primi due anni di vita) in cui si sperimenta e si esplora, al gioco simbolico (dai 2 ai 6 anni) in cui si “fa finta”, fino al gioco realistico e a quello con regole (7-12 anni) con il quale ci si affaccia alla realtà concreta e alle regole sociali.
Quale che sia l’età del proprio bambino è importante che possa sperimentare al meglio questa importante esperienza, vivendola con spontaneità
La gestione autonoma del gioco (sempre con la supervisione di un adulto per evitare eventuali pericoli) è molto importante perché permette al piccolo di sperimentare le proprie capacità e di arricchirle di volta in volta “andando un po’ più in là”.
Pixabay
Giocare insieme? Certo!
Per i bambini giocare con l’adulto è motivo di immensa felicità.
È importante però che mamma e papà siano ben disposti altrimenti il piccolo capirà che non vi è un coinvolgimento spontaneo.
Se non è il momento giusto è necessario prendersi del tempo per rilassarsi un po’ rimandando l’attività. In tal modo sarete più coinvolti ed entusiasti di dedicare del tempo ad un’attività piacevole e divertente.
Ciò che conta è la qualità del tempo trascorso insieme, non la quantità!

Nel gioco condiviso si rafforza la relazione con gli adulti ed i coetanei.
Giocare con il proprio bambino è un’occasione per entrare in relazione con lui e per rafforzare il rapporto. Il clima famigliare di certo ne risente positivamente.
L’importante è avere rispetto  per l’organizzazione che il bambino ha dato al gioco che sta svolgendo. Inserirsi senza pretendere di cambiarne lo svolgimento, rassicurerà il bambino sulle proprie capacità organizzative e creative. 
Se si annoia? Cosa si può fare? Niente!
La noia, la nemica più temuta da tutti i genitori, di fatto non è così “orrenda” se la si guarda con occhi diversi.
Tendenzialmente si cerca di riempire ogni momento della giornata del proprio figlio con attività di ogni tipo per evitare che possa annoiarsi.
Il pensiero comune è quello di non essere in grado di stimolarlo adeguatamente...nulla di più sbagliato e frustrante.
La noia, in realtà, stimola l’ingegno del bambino, rendendolo più creativo e disponibile ad organizzare il proprio tempo libero.

Le attività ricreative sono molto importanti per la crescita globale, ma è altrettanto importante avere dei momenti vuoti da riempire liberamente o in cui rilassarsi senza doveri.
È proprio in questi momenti che nascono riflessioni sulle esperienze vissute e si creano i presupposti per nuovi stimoli di crescita.

Per concludere ecco un piccolo inciso con consigli utili e semplici:
Lasciate giocare i vostri figli. Create ogni giorno occasioni di gioco in casa e all'aperto, in vostra compagnia, con gli amichetti o in solitudine.
Lasciate che si sporchino e scegliete per loro un abbigliamento comodo per potersi muovere al meglio.
Osservateli sempre, lasciando che si esprimano liberamente.
Non soffocateli con troppe attività, hanno bisogno di un po’ di noia per ritrovare lo spazio delle scoperte.
Giocate con loro e divertitevi! Tornare un po’ bambini non può che farvi bene.

E ricordate che...

“I giochi dei bambini non sono dei giochi, bisogna considerarli
come le loro azioni più serie” - (Montaigne)



Commenti

Post Popolari

Dovremmo guardare il mondo con gli occhi di un bambino...

La ferita del tradimento

Piccoli passi per volersi bene: Come difenderti dall'invidia