"...sta solo giocando..."
Il
gioco è molto più che un semplice divertimento, è un’esperienza che
contribuisce alla crescita del bambino e allo sviluppo della sua personalità.
Pur essendo per lui un momento divertente e piacevole, è anche
una vera e propria palestra di vita e ricopre un importante ruolo educativo: è
libera espressione di emozioni, è scoperta, creatività , apprendimento e
socializzazione, è avvicinamento alle regole e divertimento.
La Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia
definisce il gioco come attività utile a
soddisfare un bisogno vitale dell’infanzia e come fattore chiave per lo
sviluppo, l’educazione e l’apprendimento di ogni bambino.
Osservare
con attenzione il proprio bambino mentre
gioca, permette di conoscerlo e capirlo meglio.
In
questi preziosi momenti infatti, le difficoltà, le abilità conquistate e le
emozioni che prova si manifestano in maniera chiara. Giocando il bambino parla di sé, si fa conoscere.
La modalità del gioco varia in base all'età, si passa dal
gioco d’esercizio (primi due anni di vita) in cui si sperimenta e si esplora,
al gioco simbolico (dai 2 ai 6 anni) in cui si “fa finta”, fino al gioco
realistico e a quello con regole (7-12 anni) con il quale ci si affaccia alla
realtà concreta e alle regole sociali.
Quale
che sia l’età del proprio bambino è importante che possa sperimentare al meglio
questa importante esperienza, vivendola con spontaneità.
La
gestione autonoma del gioco (sempre con la supervisione di un adulto per
evitare eventuali pericoli) è molto importante perché permette al piccolo di
sperimentare le proprie capacità e di arricchirle di volta in volta “andando un
po’ più in là”.
Giocare insieme? Certo!
Per i
bambini giocare con l’adulto è motivo di immensa felicità.
È importante però che mamma e papà siano ben
disposti altrimenti il piccolo capirà che non vi è un coinvolgimento spontaneo.
Se non è il momento giusto è necessario prendersi del tempo
per rilassarsi un po’ rimandando l’attività. In tal modo sarete più coinvolti
ed entusiasti di dedicare del tempo ad un’attività piacevole e divertente.
Ciò che
conta è la qualità del tempo trascorso insieme, non la quantità!
Nel gioco condiviso si rafforza la relazione con gli adulti
ed i coetanei.
Giocare con il proprio bambino è un’occasione per entrare in
relazione con lui e per rafforzare il rapporto. Il clima famigliare di certo ne
risente positivamente.
L’importante è avere rispetto per l’organizzazione che il bambino ha dato
al gioco che sta svolgendo. Inserirsi senza pretendere di cambiarne lo
svolgimento, rassicurerà il bambino sulle proprie capacità organizzative e
creative.
Se si annoia? Cosa si può fare? Niente!
Se si annoia? Cosa si può fare? Niente!
La
noia, la nemica più temuta da tutti i genitori, di fatto non è così “orrenda”
se la si guarda con occhi diversi.
Tendenzialmente si cerca di riempire ogni momento della
giornata del proprio figlio con attività di ogni tipo per evitare che possa
annoiarsi.
Il pensiero comune è quello di non essere in grado di
stimolarlo adeguatamente...nulla di più sbagliato e frustrante.
La
noia, in realtà, stimola l’ingegno del bambino, rendendolo più creativo e
disponibile ad organizzare il proprio tempo libero.
Le attività ricreative sono molto importanti per la crescita
globale, ma è altrettanto importante avere dei momenti vuoti da riempire
liberamente o in cui rilassarsi senza doveri.
È proprio in questi momenti che nascono riflessioni sulle
esperienze vissute e si creano i presupposti per nuovi stimoli di crescita.
Per concludere ecco un piccolo inciso con consigli utili e semplici:
Lasciate
giocare i vostri figli. Create ogni giorno occasioni di gioco in
casa e all'aperto, in vostra compagnia, con gli amichetti o in solitudine.
Lasciate
che si sporchino e scegliete per loro un abbigliamento comodo
per potersi muovere al meglio.
Osservateli
sempre, lasciando che si esprimano liberamente.
Non
soffocateli con troppe attività, hanno bisogno di un po’ di
noia per ritrovare lo spazio delle scoperte.
Giocate
con loro e divertitevi! Tornare un po’ bambini non può che farvi
bene.
E ricordate che...
“I
giochi dei bambini non sono dei giochi, bisogna considerarli
come le
loro azioni più serie” - (Montaigne)
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