"Regretting Motherhood"- Madri pentite
“Regretting Motherhood”
Scandalo letterario? Affronto vergognoso nei confronti di
chi è genitore? Occhio aperto su una verità scomoda?
Di fatto il libro di Orna Donath sta scatenando un dibattito
mondiale perché svela un fenomeno nascosto e taciuto ma, a quanto pare, molto
diffuso: il pentimento della maternità.
L’autrice e sociologa israeliana raccoglie nel suo saggio,
pubblicato in Germania, le testimonianze
di 23 donne che confessano di aver commesso un grande errore nell'aver avuto
figli.Ognuna di loro ha vissuto esperienze differenti nel corso
della vita ma il comune denominatore resta lo stesso: l’errore della maternità.
Confessando questo loro pensiero fanno luce sulla propria
verità per non mentire più a se stesse.
I motivi principali per cui sono pentite di aver avuto
figli?
-Non aver fatto una scelta appropriata rispetto alle proprie
inclinazioni
-Aver deciso di diventare madri in risposta alle pressioni
famigliari e sociali
-Essersi identificate in uno stereotipo che non le
rispecchiava appieno
La sensazione che le accomuna è quella di dover ricoprire un
ruolo che non è il loro.
Hanno un attaccamento nei confronti dei figli ma rifiutano
la funzione materna.
Rimpiangono di non aver avuto la possibilità di esprimere al
meglio la propria essenza di donna, che non riguarda il diventare madre. La
loro realizzazione personale esula da questo ruolo.
La maternità, di fatto, dovrebbe essere una scelta
consapevole, qualcosa di sentito, simile ad una vocazione.
In molti casi non è così ed ecco che le pressioni da parte
della famiglia portano alla nascita bambini “garanzia per il futuro” all'interno di
coppie che in realtà non li desideravano.
In altri, l’idea di perfezione porta a voler concretizzare
quel quadretto di "famiglia perfetta" proposta dagli spot pubblicitari come un
punto in più nella vita, senza pensare che è tutta finzione.
Spesso sono i canoni sociali ad interferire. Quando ci si
sposa o si inizia una convivenza si dà per scontato che prima o poi arriveranno
nel nido appena creato dei figli e le domande insistenti ed imbarazzanti di
amici e parenti a riguardo non mancano
mai.
Per non parlare dell’età che avanza!!! La donna, ad un certo punto,
ha una spada di Damocle sulla testa che di certo non rassicura.
Il punto cruciale credo stia nella libertà di ogni donna di
poter scegliere se essere madre o meno senza dover subire il giudizio altrui.
La scelta di non avere figli, così come quella di maternità,
è un fatto intimo e personale che dovrebbe essere capito ed accettato in
entrambi i casi.
La società guarda ancora “di sbieco” le donne che per scelta
decidono di non diventare madri, perché la donna è fatta per generare. Nessuno
si stupisce se un uomo non vuole figli. La donna, per la sua conformazione
fisica, invece DEVE volere dei figli, è nella sua natura!!!! Non è accettabile
che rifiuti la maternità...
Commenti
La tua potrebbe essere di certo una visione aggiuntiva del fenomeno descritto (oltre alle pressioni sociali, famigliari e biologiche).
Un parere del tutto lecito. Ti ringrazio per averlo espresso.