Ah...l'erba del vicino...

Perchè del nostro prato si guardano solo i difetti, mentre di quello del vicino percepiamo solo il lato migliore?
Questa condizione riguarda tutti, in maniera indistinta. Femmine, maschi, adulti, bambini... ognuno di noi tende sempre a vedere ciò che hanno gli altri e a bramare per averlo a nostra volta. L’auto del capo, il colore degli occhi della migliore amica, il fisico del proprio fratello, lo stile di vita del collega...
Insomma, non ci accontentiamo mai di ciò che abbiamo e tendiamo a sminuirlo. Vogliamo sempre di più e, se non lo otteniamo, ci deprimiamo e ci sentiamo vittime di un destino ingiusto.

Questo avviene perché il nostro cervello tende sempre a cercare di imitare le azioni degli altri.
Questa affermazione scientifica può giustificare solo in parte questa tendenza comune ad invidiare il prossimo, i suoi successi o pregi. Certo, perché “rosicare” in continuazione per ciò che non si ha o non si è, ci porta ad allontanarci dalla concretezza della nostra vita e dalle cose che abbiamo.
Si diventa pessimisti e si vive in un turbine di vittimismo misto a negatività dal quale non è facile uscire. Cadendo nel tranello dell’invidia non ci si sente mai all'altezza delle situazioni e si tende a non fare niente per migliorare la situazione o lo stato d’animo che ci attanaglia.

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La vita degli altri ci sembra sempre facile, più ricca e fortunata della nostra.
La domanda è: Davvero è così?
Certo che no! Ognuno, anche il più fortunato secondo il nostro giudizio, nella propria esistenza vive periodi bui e vive momenti di difficoltà. Non li vediamo perché siamo troppo concentrati a cogliere il meglio delle loro esistenze. Vediamo solo ciò che vogliamo vedere, così come per la nostra esistenza. I difetti del nostro “prato” sono sempre più evidenti.

Siamo così sicuri che il nostro vicino abbia un prato perfetto?
Certo che no! Assurdamente, il nostro vicino potrebbe invidiare a sua volta il nostro praticello. Già, proprio così!

Cosa si può fare per non “morire di invidia” ogni qual volta una persona a noi vicina raggiunge un risultato, fa un nuovo importante acquisto, raggiunge un merito?
Imparare ad usare questa sensazione, che ho già definito “rosicare”,  in maniera positiva.

È semplice. Nel momento in cui si vede qualcosa di appetibile, che ci piacerebbe avere a nostra volta oppure quando stimiamo la caratteristica di una persona e vorremmo imitarla,  attiviamo un meccanismo che ci porta a sentirci entusiasti e che ci sprona ad ottenere le medesime cose della persona “invidiata”.
L’invidia, se canalizzata positivamente, può diventare una risorsa utile per portarci ad ottenere nuovi risultati e a raggiungere obiettivi che magari non avremmo mai osato prendere in considerazione.
Andare oltre le proprie capacità, evolvere il proprio modo di essere non può che essere positivo se si canalizzano questi propositi in maniera costruttiva.

Impariamo a coltivare il nostro “prato” senza occuparci troppo di quello altrui.
Da evitare quindi i pettegolezzi maligni nei confronti di chi ce l’ha fatta, di chi ha tutto, di chi appare perfetto...sappiamo quali erbacce ha dovuto estirpare dal proprio prato prima di ottenere un verde così omogeneo e bello da guardare?!


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