I bambini hanno bisogno dei nostri abbracci
"Gli abbracci veri stringono. Anche dopo. Ne trovi i segni dappertutto. In fondo all'anima".
Chi di noi non ha mai provato la magia e
il calore che un abbraccio donato da una persona cara lascia nel cuore?!
Gli abbracci sono una forma d'affetto
molto potente, che denota un legame speciale con la persona a cui ci
stringiamo.
Gli abbracci sono gesti significativi
che destiniamo a chi ci sta a cuore, non a chiunque.
Dare e ricevere abbracci dai figli, dai
genitori, dai nonni, dal partner e dagli amici più cari riempie il cuore e fa
stare bene.
Qual è il segreto degli abbracci, dove
risiede il benessere che ne scaturisce oltre che dal cuore?
Sicuramente dal ricordo, uno dei primi
probabilmente, degli abbracci della mamma appena ci siamo affacciati alla vita.
Le cure e le attenzioni che una mamma
riserva per il suo piccolo nei primi mesi di vita sono la base affettiva di
ogni individuo.
Fin dai primi mesi è importante
interpretare il pianto del bambino per poter soddisfare ogni tipo di bisogno
che egli manifesta.
Farlo sentire protetto ed accudito è il
regalo più bello che una mamma possa fare al suo piccolo. Essere presenti,
attente ed emotivamente disponibili a soddisfare ogni suo bisogno lo renderà
sicuro.
Le risposte materne ai bisogni primari
permettono di sviluppare inconsciamente la sicurezza di essere amabili,
di avere un valore, e fissano nella mente l'aspettativa che gli altri sono
disposti a dare un aiuto ogni qual volta ci sia una necessità.
Un tipo di fiducia che resterà nel
bambino per tutta la vita.
Spesso si sente dire che lasciare
piangere i bambini aiuta a non crescerli viziati e a rafforzare la loro
personalità. In realtà non è così.
Secondo gli esperti, infatti, le
conferme d'amore materno che si ricevono nei primi mesi di vita (e nei successivi
tre anni) si fissano nella mente in maniera indelebile così come le mancanze
affettive, le delusioni e il sentimento di abbandono che si provano quando una
madre non accudisce il proprio bimbo ogni qualvolta egli manifesti un bisogno.
Il modo in cui la mamma si comporta nei
riguardi del figlio incide sulla rappresentazione mentale che egli ha di se
stesso e degli altri e si tramuta in senso di valore o disvalore.
Inutile aggiungere che atteggiamenti
imprevedibili, incoerenti, iperprotettivi o ansiosi da parte della figura
affettiva di riferimento, possono portare allo sviluppo di insicurezza, ansia,
fragilità e vulnerabilità.
I bambini che non hanno avuto
un'esperienza di attaccamento rassicurante sono spesso capricciosi, aggressivi
e oppositivi.
Da adulti diventeranno gelosi,
arrabbiati e metteranno alla prova partner, amici e conoscenti così come
hanno dovuto fare da piccoli per attirare le attenzioni della madre.
Abbracciare, cullare, coccolare, essere
presente emotivamente diventa l'occasione per rendere il proprio figlio
autonomo, sicuro e un adulto sano e capace di fidarsi del mondo.
Perché risparmiare sugli abbracci?
Perché centellinare le coccole? Non vi è alcun motivo valido per farlo ma solo
pessime conseguenze.
Ho chiesto a Rosita (troverete tutte le
info sulla nostra collaborazione a questo link Collaborazioni ), educatrice d’infanzia e
rappresentante dell’associazione Nati per leggere, un parere riguardo questo
argomento.
Ti occupi dell’educazione di bambini dai
15 ai 36 mesi quindi vivi ogni giorno con loro il momento del distacco dalle
figure di riferimento. Quanto conta il contatto fisico per un bambino in un
momento delicato come questo?
Durante momenti di “distensione” come il gioco libero, il racconto di una storia, lo svolgimento di un’attività guidata, è importante comunque mantenere un rapporto di fisicità e contatto con il bambino?
Il nido rappresenta, in concreto, il
primo vero distacco. E’ la prima reale esperienza di separazione che il bimbo
vive in maniera forte.
L'ambientamento, dunque, deve essere
quanto più possibile vissuto in maniera serena per gli adulti coinvolti ed in modo armonioso per i bimbi. Essi ritrovano un luogo creato a loro misura...ricco,
stimolante, ludico!
Il contatto è fondamentale
all'inizio di questo percorso: quanta più cura, attenzione e tempo vengono
spesi nella costruzione di una relazione col bimbo, tanto più egli
sarà positivo e sereno nel vivere in questo ambiente.
Di conseguenza manifesterà nel gioco
libero la giusta autonomia e positività...anche con i piccoli compagni senza
ricorrere continuamente alle coccole che, in caso di bisogno, sa che mai saranno negate dalle educatrici.
In fin dei conti le coccole sono un
valido strumento educativo.
- Voglio un abbraccio ( Rowe J.A. )
- L'abbraccio perfetto ( Judi Abbot )
- Chi vuole un abbraccio?
- Tutti hanno bisogno di un abbraccio ( Sophie Piper )
- Abbracci ( Ega Edizioni )
- L'abbraccio perfetto ( Judi Abbot )
- Chi vuole un abbraccio?
- Tutti hanno bisogno di un abbraccio ( Sophie Piper )
- Abbracci ( Ega Edizioni )
Qualsiasi
gesto fatto con amore aiuta e favorisce una sana, armoniosa crescita....ecco
allora che l'abbraccio rinforza il legame, restituisce calma e serenità, dà
puro piacere....in un momento sociale nel quale tutto e tutti van di corsa
fermiamoci ad abbracciare il nostro bambino!!!! Rosita
Ringrazio di cuore Rosita per la sua collaborazione.
Ringrazio di cuore Rosita per la sua collaborazione.
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