Casa e Cuore


Quella di ieri è stata una giornata di festa, di ricordo e rispetto per il passato storico del nostro Paese ma anche un’ottima occasione per ritrovare la tranquillità dopo il solito tran-tran delle giornate lavorative.
Una cara amica ha vissuto questo giorno a modo suo, come tutti del resto, raccogliendo idee e pensieri speciali che ha voluto condividere oggi 
con me, con voi.
Sono molto lieta di ospitare ancora una volta Vera nel mio Blog.
Buona lettura amiche!


Dal Web
CASA E CUORE

Bene, ci siamo! Oggi è un giorno di festa e ognuno pensa a godersi la giornata come vuole.
...in teoria...
In pratica, i vicini di pianerottolo iniziano questa giornata di relax con una telefonata al veleno tra madre divorziata e figlia.

L’apparecchio telefonico fa passare un linguaggio primitivo tramite il filo; mio malgrado ascolto e penso che il telefono voglia ribellarsi con tutti quegli insulti, grida, strilli, mezzi pianti, voce rotta e nervosa.
Poi un attimo di pace. Cerco di rilassarmi, la tempesta è passata.
La porta sbatte e qualcuno entra nella casa, è la figlia arrivata per discutere a quattr’occhi con la madre la sua storia d’amore col fidanzato. Poi si sente una voce maschile urlante che impartisce lezioni di “psicologia di coppia”...la stessa voce che, in molte altre occasioni, aveva dato sfogo alla sua incapacità di ragionamento e di pensiero con la convivente nonchè madre della ragazza ormai in lacrime.
Questo episodio sa di tragicomico. La serie si ripete di tanto in tanto con liti tra i due conviventi di età matura, entrambi provenienti da storie d’amore finite male.
I rapporti con le rispettive famiglie sono deleteri e, se tanto mi dà tanto, non oso pensare chi possano essere i progenitori, fratelli, sorelle e cognati dei due esemplari di primati che ora mi “allietano”  mattine, pomeriggi, serate... su quanto capita nelle loro infauste vite.
Per me risultano quasi divertenti ma rivelano una povertà umana ed esistenziale infinita, per cui, ciò che dice malauguratamente qualunque componente di quella famiglia, diventa la causa scatenante  delle offese del giorno.
Ascoltando (non potrei fare altrimenti) questa voce che si impadronisce delle trombe delle scale del palazzo ed entra nelle case, nelle orecchie di chi passa, esce dalle finestre e vola (per fortuna) libera nell'aria lasciando il corpo in cui abitava, non si può fare a meno che prestare attenzione, per capire come ragionano le persone; solo alcune per fortuna!
Questo mi fa riflettere rispetto a certe dinamiche di crescita di sé, di relazione con parenti, amici e fidanzati, relazioni con il mondo.
Dal web



Nel corso degli anni, maturando e vivendo la vita in maniera personale, ho compreso che per vivere bene occorre possedere sempre, al centro del proprio cuore, una piccola macchina fotografica con tanto di obiettivo. 
Il suo diaframma deve saper mettere a fuoco la vita.



Capita ogni tanto di entrare in una nuvola di tristezza, di incontrare difficoltà ma non dobbiamo lasciare che queste ci superino e ci atterrino.
Cerchiamo di stare da soli (a volte può servire) e frequentiamo gli altri impegnandoci a non essere mai un peso per loro senza vergognarci di chiedere aiuto se da soli non sappiamo come risolvere certe situazioni. Non bisogna averne vergogna per non lasciarci sopraffare. E anche quando tutto sembra finito cerchiamo di alzare un po’ lo sguardo.

Io trovo che il cielo di notte, il silenzio, le stelle, la pace portino l’uomo a fare chiarezza su di sé e a volte anche sugli altri. È sempre più facile giudicare e sentirsi giudicati in questa epoca: va di moda il “bello e falso”. Io sono per la genuinità anche se sono una perfezionista e, a mie spese, mi sono accorta che a volte cercando la perfezione mi perdo la vita.
La vita va bene anche se è un po’ storta, anche se non tutto è perfetto. La vita non va secondo i tuoi pensieri, sei tu che devi saper stare in piedi anche quando c’è vento e tempesta. Credere che ci sia un bene anche nelle difficoltà aiuta a prendere la macchina fotografica del cuore per vedere in prospettiva.
Il cuore è grande e desidera sempre tanto, sempre di più, sempre il più bello; magari oggi vorrei fare delle cose che non posso, vorrei avere tutto quello che non ho, ma sapete una cosa? Sto apprezzando tanto le “piccole” cose.

Questa idea di misurazione, valutazione della realtà, che porta a pensare che una persona “è” solo se possiede certe cose o caratteristiche mi ha proprio stufato. Pensare e vivere con questi parametri rende la vita vuota… e qui s’innesca e trova terreno fertile la paura, il pensiero malevolo degli altri, la cattiveria, la povertà intellettuale, la falsità, il giudizio ed il pregiudizio, la sfiducia e ci si ripiega su di sé.

Io non voglio chiudermi, voglio rifiorire, voglio aprirmi, amare, giocare, scherzare.
Voglio gustare la mia vita!
Siate sereni, rilassatevi, pensate a cose belle, scherzate un po’ perché…
Un sorriso vero allunga la vita!


Grazie di cuore a chi mi ha aiutato a cambiare prospettiva.   

Vera, 25 Aprile 2017

(di Vera leggi anche Il potere del Simbolico )


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