L'amicizia è eterna?
“Amico mio, accanto a te non ho nulla di cui scusarmi,
nulla da cui difendermi, nulla da dimostrare: trovo la pace...”
Così
scriveva Antoine de Saint-Exupery ne Il
Piccolo Principe a proposito
dell’amicizia.
Davvero
un bel pensiero, non c’è dubbio ma... cosa possiamo fare se ci accade di vivere
una situazione che è l’esatto opposto del bellissimo “quadro” descritto dal
famoso scrittore?
Se
accanto ad un amico, invece, ci troviamo a dover chiedere continuamente scusa,
a doverci difendere di fronte a giudizi ed accuse ingiustificate, a dover
dimostrare di essere all'altezza di questo legame chiamato amicizia?
In un caso come questo appare ovvio
il nostro pieno coinvolgimento in una relazione amicale distruttiva e per
questo dannosa; un tipo di legame che anziché nobilitare i suoi “protagonisti”
li danneggia e minaccia.
"L'amicizia si fonda su reciprocità, disponibilità, stabilità e fiducia" e, come ogni legame affettivo, necessita di tempo, cure, interesse, sincerità e contatto.
Quando i questi valori vengono a mancare l’amicizia
vacilla.
Se
un’amicizia ci “zavorra” impedendoci di rinnovarci e di sentirci liberi, deve
assolutamente essere rivista perché ha perso la sua identità.
La vera amicizia è quella che mette le ali, non quella che
le taglia.
Allontanarsi non è segno di
“cattiveria” ma di maturità; si è consapevoli che la qualità di questa
relazione è mutata in senso negativo e che non porta più nulla di buono ed
appagante nella nostra vita.
A volte è difficile da spiegare poiché la rottura può
essere progressiva e quasi impercettibile. Il lento tramonto di un’amicizia, ci
fa soffrire poiché sancisce la chiusura di un legame che credevamo essere eterno, infallibile e
forte.
Quali sono i segnali d’allarme?
- Sentirsi appesantiti emotivamente dal rapporto è un segnale evidente che qualcosa non va come dovrebbe. Negare l’esistenza di una distanza incolmabile, una spaccatura, non può che danneggiare il nostro benessere personale. Dobbiamo prenderne atto, anche se ciò può essere doloroso, perché questa situazione può arrivare a soffocarci e a farci stare davvero male.
- Provare frustrazione ogni qual volta si passa tempo in compagnia di un amico è un altro importante segnale da non sottovalutare. Ciò accade nel caso in cui, raccontando qualcosa di nuovo e per noi importante, l’amico tende a banalizzare, ignorare e criticare a priori ciò che abbiamo appena espresso. Questa opposizione ci zavorra.
- La noia è un campanello d’allarme molto chiaro. Quando stiamo in compagnia di un amico e ci sentiamo stanchi, ci sembra di ripetere sempre le stesse frasi, le stesse azioni e ciò che resta è solo un vuoto emotivo significa che è arrivato il momento di dare un taglio netto al rapporto. Una volta erano proprio queste “abitudini comuni” il motivo per frequentarsi, oggi non più e ci sentiamo distanti.
Se il motivo dell’ allontanamento invece
siamo “noi” e la nostra voglia di cambiare ed evolvere? Se sentiamo la
necessità di allontanarci da un amico che credevamo indispensabile nella nostra
vita perché lo sentiamo lontano da ciò che siamo ora?
Le amicizie nascono sempre in una
fase determinata della nostra vita grazie a fattori che ci accomunano ad altre
persone; quando quella fase raggiunge la sua fine è possibile che ciò che ci
legava un tempo ora non sia più un valido collante.
Questo
accade quando in noi avviene un cambiamento, quando progrediamo, maturiamo,
cresciamo o, semplicemente, ci adattiamo a nuove circostanze.
È
successo che noi siamo cambiati e gli amici no. Non capiscono i nostri
cambiamenti e la nostra evoluzione psicologica: ci guardano sempre allo stesso
modo, hanno un’ idea statica di noi e ce la cuciono addosso ad ogni occasione.
In questi casi l’unica soluzione è
seguire ognuno la propria strada, il proprio ritmo, il proprio corso ed i
propri valori, mettendo fine a una fase di amicizia che, finché è durata, è
stata meravigliosa.
Alcuni rapporti finiscono senza
litigi e scenate, ma scemano piano piano senza che noi ce ne rendiamo conto.
In concreto come possiamo gestire la
fine di un’ amicizia?
Innanzitutto bisogna essere sinceri con se stessi ed ammettere quali sono i motivi che ci
spingono a prendere le distanze da una persona a noi cara. Possono essere i
segnali di un rapporto tossico oppure una necessità dovuta al nostro modo di
essere e al nostro cambiamento interiore.
Se il rapporto manifesta chiari
segnali di “tossicità” quali pesantezza emotiva, frustrazione e noia è il caso
di troncare.
Se decidiamo di continuare la frequentazione, è
necessario non esporsi più come prima: non raccontare troppo di sé e non
affidare più le nostre scelte ai consigli dell’amico. Il “vento a sfavore” che
arriva da lui avrà meno effetto.
Se
l’allontanamento è dovuto ad un cambiamento personale abbiamo due opportunità:
possiamo parlare a cuore aperto con la persona in questione sperando che
capisca il nostro punto di vista, oppure evitare il confronto diretto che,
nella maggior parte dei casi, porta ad una rottura dolorosa.
Gli esperti affermano che in entrambi i casi “lasciare
andare un amico” lo porterà a dirci che siamo cambiati, che lo abbiamo tradito,
ma in fondo è lui che, già da tempo, non ci riconosce per come siamo ora.
L’amicizia fa parte di noi, ci
arricchisce, ci fa crescere e credere nell'importanza dei legami ma è giusto
lasciarla andare quando lentamente si spegne.
Sarà inevitabile provare dispiacere per la fine di un
rapporto un tempo appagante, ma ciò fa parte della vita e della sua
mutevolezza.
“Il cambiamento è il processo con il
quale il futuro invade le nostre vite”
(Alvin Toffler)
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