Tutto arriva a chi sa aspettare

“Tutto arriva a chi sa aspettare” recita un vecchio proverbio, anche se c’è chi -  proprio come me - non ama attendere e vorrebbe tutto subito pur dovendosi attenere al giochetto messo in atto dalla vita e adattarsi ai tempi lunghi che alcune cose richiedono.
Essere pazienti pare essere una delle chiavi per aprire la porta della serenità.
Lasciare “raffreddare” le emozioni, dosare le proprie reazioni senza lasciarsi trasportare dal momento, evitare decisioni affrettate sono solo alcuni esempi di come l’attesa ci permette di affrontare gli eventi della vita con maggiore consapevolezza e razionalità.

La fretta, si sa, è cattiva consigliera ma anche dubbi, blocchi ed aggressività non sono da meno.
Qui entra in gioco la pazienza ed i suoi numerosi benefici.
La pazienza è una virtù preziosa che ci permette di “sostare negli eventi” per non lasciarci travolgere da essi; ci aiuta a tenere a bada le emozioni senza lasciare che ci governino per arrivare, invece, a raggiungere i nostri veri obiettivi con l’aiuto saggio della mente; ci insegna a saper aspettare il momento giusto e a dosare le modalità di reazione, attendere la maturazione degli eventi e delle persone.
Può essere una caratteristica innata oppure può diventare una scelta consapevole per chi decide di gestire gli eventi e le relazioni con un’emotività controllata e razionale, tramite comportamenti adeguati al perseguimento della propria serenità; in questo modo diventa una scelta libera ed un investimento.
Se scegliamo di investire su questa preziosa virtù è necessario abbandonare l’insofferenza e l’impazienza. La volontà è sempre il punto di partenza per mettere in atto un cambiamento positivo.

Essere pazienti secondo la psicologa F. R. Vender significa: “Esercitare la capacità di vivere il qui e ora. So-stare, nel duplice senso di fermarsi e saper stare nel presente, affrontando persone o situazioni sfavorevoli o urtanti con le nostre aspettative o programmi, nel modo opportuno, cioè quello che ci fa realmente stare bene”.
Sono bandite perciò fretta, rabbia, superficialità e faciloneria. Rifugiarsi nel passato diventa a sua volta una cattiva abitudine che deve essere presto dimenticata per non permettere agli eventi trascorsi e alle emozioni provate di bloccarci nell' indecisione, nel timore e nella paura di non poter cambiare nulla.
Essere pazienti non significa vivere in uno stato di sopportazione passiva e di inattività perché ci porta ad attendere il momento giusto per concretizzare i nostri obiettivi, ci aiuta a canalizzare le nostre energie in qualcosa di costruttivo quando gli eventi non vanno come vorremmo. Diventa uno stimolo per andare oltre i nostri limiti.

“Si tratta di reagire avendo la capacità di abbracciare, con la mente e il cuore emozionato, una prospettiva più ampia, che ha come fine il nostro benessere.  La pazienza non deve apparire come spreco, lentezza, perdita di occasioni...perché così facendo, non si riesce a vedere la ricchezza dell'arte di aspettare, la bontà dei frutti che consente di cogliere”.


Se decidiamo di investire in questa “sana abitudine” quali sono le azioni da mettere in atto per avvicinarci ad essa?
  • Ascoltare se stessi e gli altri per comprendere le emozioni che scaturiscono dal nostro io più profondo e per capire meglio chi abbiamo di fronte. Ascoltare significa entrare in sintonia.
  • Accogliere ciò che di nuovo la vita ci propone ci permette di lasciare andare ciò che ormai non fa più parte di noi e della nostra esistenza per aprirci al nuovo.
  • Riflettere su quello che proviamo prima di agire presi da un impulso sconsiderato. Pensare, soffermarsi a riflettere ci permette di elaborare le emozioni provate per trasformarle in qualcosa di costruttivo.
  • Porre degli obiettivi anziché investire in aspettative ci porta ad avere meno delusioni. Gli obiettivi sono i nostri punti focali, ciò su cui dobbiamo concentrarci. I nostri sogni devono diventare obiettivi concreti e fattibili che dobbiamo raggiungere NOI, PER NOI. Dobbiamo smettere di aspettarci qualcosa dagli altri ma investire sulle nostre risorse personali.
La pazienza è la saggezza di chi apprezza il valore e il potere del tempo. Consiste nel riconoscere i singoli momenti e nel gestirli nel modo opportuno. Non vuol dire temporeggiare, cioè ritardare un'azione in attesa di circostanze più favorevoli, ma fare del tempo un cantiere di progettualità, di miglioramento, per prendere decisioni adeguate ed agire con la giusta modalità.

Diamo valore e potere al nostro tempo! Lo dobbiamo a noi stessi.





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