Il rimpianto: "zavorra" che ci impedisce di guardare al futuro

Settembre è il mese dei buoni propositi, del cambiamento e dei nuovi inizi. Dopo l’estate si fa un bel giro di boa attorno alla vita che stiamo vivendo e si ha voglia di rimettersi in gioco e di cambiare determinate cose che non funzionano come dovrebbero.
Che si tratti di relazioni interpersonali con partner, colleghi, figli, famiglia o di scelte fatte in passato delle quali però non siamo più così convinte, spesso avere voglia di “assestare” la situazione non è così semplice. Magari ce la mettiamo tutta, partiamo con molte energie ed un atteggiamento propositivo ma dopo pochi sforzi ci rendiamo conto di non farcela, di essere bloccate da qualcosa...come potremmo definirlo? Pensiero tossico ad esempio?

A quante di voi è capitato di voler dare una piccola o grande svolta alla propria vita e di sentirsi bloccata dal rimorso, dal rancore, dalla nostalgia o dal rimpianto? Ecco qualche esempio di “pensiero tossico” che, con la sua natura pessimista, mina la nostra energia positiva e ci toglie quella forza che ci dava la spinta ad essere propositive verso il cambiamento.
Noi donne poi, siamo portate per natura a rimuginare sulle situazioni. A pensare che “forse non sono stata/non ho fatto abbastanza...” oppure “forse sono io che vedo le cose in maniera catastrofica...” e ancora “forse dovrei correggere prima il mio atteggiamento...” perché, nella maggior parte dei casi, crediamo di essere noi la causa della nostra insoddisfazione, della nostra disastrosa vita sentimentale, o dell’incapacità di gestire una determinata situazione. E così, la voglia di cambiamento lascia spazio a continui ed estenuanti interrogatori personali a cui ci sottoponiamo senza renderci conto che il punto è un altro: anche se fosse vero, anche se fossimo noi la causa del malfunzionamento di una certa situazione, dobbiamo smetterla di rimuginare ed imparare a fare pace con noi stesse per poter andare oltre.
L’eterna insicurezza che ci contraddistingue e che ci fa guardare indietro, ad azioni fatte o non fatte, non è di alcun aiuto poiché ci blocca nel passato senza permetterci di guardare al presente nè tanto meno al futuro.
Come possiamo fare pace con noi stesse?
  • Riconoscendo in maniera razionale che gli sbagli che abbiamo commesso ci hanno permesso di diventare ciò che siamo, fanno parte di noi. Nel bene e nel male.
  • Evitando di vedere come un fallimento personale ciò che nella nostra vita è andato storto, perché ci porterebbe a soffrire nel presente per una cosa che ormai è accaduta e non si può più cambiare. 
  • Smettendo di giudicarci con troppa durezza. Siamo imperfette, come tutti del resto.
  • Convincendoci di poter ricominciare da capo, anche da sole. 
  • Perdonando noi stesse, sempre.
Pensare al passato è un inganno che ci porta a voler trovare una soluzione a ciò che è già stato. La vita procede in avanti, mai all'indietro.
E se la paura che qualcosa possa andare storto in futuro ci paralizza nelle scelte di oggi? Dobbiamo ricordare che il rimpianto ci orienta verso ciò che è a noi più familiare (restare ferme esattamente dove siamo) ma ci allontana da esperienze che potrebbero rivelarsi costruttive.
Cosa possiamo fare allora per gestire la paura del fallimento ed evitare il rimpianto? Ce lo dice il Dalai Lama:
“Quando ti accorgi di aver commesso un errore, 
fai immediatamente qualcosa per correggerlo”

Impariamo quindi a guardare il presente con concretezza e partecipazione, proiettandoci verso il futuro con emozione e speranza e volgendo uno sguardo affettuoso al passato perché è grazie ad esso se siamo così.



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