Ritardatari cronici: chi sono e come gestirli in pochi step

“Era sempre in ritardo, per principio, 
essendo una delle sue teorie che la puntualità è la ladra del tempo”
Oscar Wilde

Che sia questa la filosofia di vita dei ritardatari cronici?!
Quante volte ci siamo trovate a dover attendere l’arrivo dell’amica che viaggia sempre con mezz'ora di ritardo e chiedersi come sia possibile che ogni volta la storia si ripeta senza sosta, appuntamento dopo appuntamento, un’uscita dopo l’altra...
Un dato è certo: i ritardatari cronici esistono ma, imparando a capirli, sarà possibile gestirli per non dover attendere per ore il loro arrivo.
Innanzitutto bisogna partire dal presupposto che queste persone non vogliono mancare di rispetto a chi li sta aspettando, hanno solo una percezione differente del tempo. Proprio così, uno studio afferma che le persone che tendono a dilatare maggiormente il tempo, sono destinate a far parte della categoria dei ritardatari cronici. Questo però non significa che gli atri debbano aspettare un’eternità il loro arrivo.

Chi sono i ritardatari?
I ritardatari sono persone che per cause ben precise (per lo più inconsce) non riescono a gestire il proprio tempo in maniera ottimale.
Possono essere suddivisi in 5 categorie:
  • Gli angosciati dall'abbandono: arrivano per ultimi all'appuntamento per non rischiare di restare delusi nel caso la persona in questione non si presenti. Temono l’attesa; sono in genere persone che hanno sofferto per mancanza di affetto o scarse attenzioni durante l’infanzia e hanno paura di non essere accettati.
  • Gli eccessivi ottimisti: il loro ritardo è dovuto all'esubero di impegni che prendono in carico. Per non deludere gli altri riempiono di mille attività le giornate dicendo sì a qualsiasi richiesta arrivi dal lavoro, dalla famiglia o dagli amici, ritrovandosi con l’acqua alla gola ed impossibilitati a portare tutto a buon fine.
  • I trasgressori: sono persone che rifiutano le regole come strascico di un’educazione eccessivamente rigida durante l’infanzia. Il loro comportamento scaturisce da un meccanismo inconscio che li porta a vedere la puntualità come un’imposizione e per questo vi si oppongono.
  • I finti pigri: sembrano persone pigre all'apparenza ma in realtà sono molto insicure e rimandano gli impegni più o meno importanti fino all'ultimo momento per paura di fallire.
  • Gli egocentrici: sono persone completamente concentrate su se stesse, totalmente convinte che gli altri le aspetteranno comunque. A differenza delle altre categorie, non si scusano mai per il ritardo perciò possono apparire irrispettose ed antipatiche per il loro comportamento da “star”. O si amano o si odiano, non c’è una via di mezzo.
Una volta individuata la tipologia di ritardatario con cui si ha a che fare si possono mettere in atto strategie per arginare questi atteggiamenti a volte molto irritanti per chi sta “dall'altra parte”.
-Mettere il ritardatario con le spalle al muro facendo capire che non siamo disposti ad aspettare per ore minacciando di andare via;
-Farlo aspettare una volta tanto per capire cosa si prova a vivere l’attesa (anche se non è facile essere in ritardo più di un ritardatario, ma ci si può lavorare); 
-Smascherare le solite scuse mettendolo di fronte all'evidenza dei fatti;
-Evitare lo scontro con i narcisisti (categoria degli egocentrici)...come già scritto o si amano e si accettano per come sono, o si odiano.

Pixabay
Se il ritardatario sei tu? Cosa puoi fare per arginare i danni?
-Tenere un’agenda degli impegni e ridurli in modo da riuscire a gestire tutto; Imporsi di arrivare in anticipo, spendendo quel tempo per un veloce caffè prima dell’appuntamento; 
-Calcolare sempre dei piccoli imprevisti durante il tragitto al fine di non scapicollarsi per le strade della città;
-Smetterla di inventare noiose scuse e raccontare la verità: “Scusa, sono in ritardo. Ho avuto problemi con la gestione del tempo ma cercherò di migliorare”. La sincerità paga sempre.

Ad essere sincera, devo ammettere di avere la coda di paglia riguardo l’argomento...e questo mi ha dato l’ispirazione per scrivere il post di oggi come fosse una sorta di auto-analisi.
Mi rendo conto che il mio è stato un passato da ritardataria cronica: dovevo correre come una matta per arrivare puntuale agli appuntamenti nonostante facessi di tutto per arrivare in tempo...per andare al lavoro viaggiavo sempre sul filo del rasoio varcando la soglia allo scoccare dell’ora di inizio con tanto di rintocchi del campanile sullo sfondo.
Per anni non c’è stato proprio verso...pur tentando con impegno di essere puntuale, accadeva sempre qualcosa che intralciava il mio cammino.

Poi, devo ammettere di avere dato una svolta e di aver migliorato la situazione, organizzando meglio il tempo utile per prepararmi ed uscire di casa e lasciando perdere le cose secondarie che prima mi chiamavano con la loro vocina portandomi via un sacco di tempo per non lasciarle in sospeso.
Piano piano ho visto dei miglioramenti; non posso dire di essere diventata puntuale al cento per cento, ma chi mi conosce apprezza i miei sforzi...non sono ancora al livello TOP e ogni tanto ricado nei vecchi errori di valutazione, ma ci sto lavorando con molto impegno.

Quindi: forza ritardatari cronici!!! La puntualità non è un’utopia!!!



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