La gentilezza: un dono di dolcezza ed attenzione

La gentilezza è un dono di dolcezza ed attenzione fatto agli altri. Dove trovarla? Questa settimana sui social sono stati numerosi i post che ci hanno ricordato di festeggiare la “Giornata mondiale della gentilezza” (13 Novembre). Mi sono fermata a pensare se c’è davvero qualcosa da festeggiare perché, personalmente, fatico a capire dove si possa trovare. Capita anche a voi? Vedo musi lunghi, facce arrabbiate, espressioni prive di sorrisi e sguardi accesi ovunque vada. Che sia un negozio, un ufficio...faccio davvero fatica a trovare cortesia e gentilezza. Penserete che non è giusto giudicare senza conoscere il vissuto di quelle persone, senza sapere cosa si nasconde dietro a quegli sguardi duri e poco amichevoli. È vero, non giudico, ma non posso fare a meno di notare il dato di fatto. Non credo sia solo una mia impressione, si legge ovunque di maleducazione, di indifferenza, di chiusura e diffidenza. Pare proprio che la nostra società sia caratterizzata da tutti questi aggettivi. Lo trovo davvero degradante, mi dispiace che questa sia la normalità. Eppure è così, tant'è che le rare volte in cui mi capita di incontrate persone gentili resto stupita, quasi affascinata dalla loro spontaneità ed apertura verso il prossimo.
Forse è proprio questo ciò che manca: l’apertura.

Siamo troppo egoisti? Siamo troppo egocentrici? Qual’è l’ingranaggio che fa bloccare tutto?
Che sia una mancanza di educazione quella cosa che mal ci dispone verso il prossimo? Che sia la paura di dover dare qualcosa in cambio a chi ce la offre? Come se fosse una forma di debito a cui non possiamo far fronte...
Non ho la risposta a tutte queste domande ma non posso fare a meno di pormele.

Forse un piccolo aiuto lo possiamo trovare nelle parole di uno specialista di psicologia positiva che afferma:
“Resto sempre sbalordito dallo sguardo condiscendente o diffidente con cui la gentilezza a volte é accolta. Si sospetta che sia espressione di una carenza: sei gentile perché non puoi fare altrimenti, perché sei debole; se fossi forte e potente, non avresti bisogno di essere gentile. Oppure si pensa che nasconda qualcosa: la persona gentile si aspetta per forza qualcosa in cambio. Eppure la gentilezza può essere semplicemente un dono incondizionato. Diamo, poi si vedrà: e continuiamo a dare, anche se non vediamo niente. A quel punto non saremo gentili perché vogliamo ottenere qualcosa: saremo gentili perché fa bene , agli altri e a noi stessi, e perché così il mondo diventa un luogo più piacevole, più vivibile” – C. Andrè.
Che sia proprio questo il segreto? Essere gentili a prescindere; muovere e smuovere le persone verso la gentilezza offrendola per primi.
Potrebbe essere un buon punto di partenza ma...come si fa a non notare le facce grigie, a non rimanere male quando un gesto carino da parte nostra non viene ricambiato?
Personalmente faccio un po’ fatica e, alla lunga divento insofferente, ricambiando con la stessa moneta.

Forse basterebbe mettere da parte le aspettative e pensare che la gentilezza fa bene solo se fine a se stessa, senza alcun tornaconto.
Essere gentili per sé e per gli altri, come dono di dolcezza ed attenzione.

Basta provare, no?

“Una parola delicata, uno sguardo gentile, 
un sorriso bonario 
possono plasmare meraviglie e compiere miracoli” – W. Hazlitt



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