Diario #16: La FINITUDINE come augurio per un nuovo inizio
Un altro anno sta per finire e lo scorrere del tempo ci ricorda quante cose dobbiamo ancora realizzare, quanti obiettivi vogliamo raggiungere, quante occasioni abbiamo perso e quante cose non sono andate come speravamo. La fine dell’anno è un vero e proprio giro di boa, ci mette davanti a qualcosa di finito (l’anno giunto al termine) e ci proietta verso qualcosa di sconosciuto che carichiamo, immancabilmente, di numerose aspettative, a volte irraggiungibili; ci proviamo, giusto per il gusto di avere nuovi stimoli e nuovi sogni da poter realizzare.
Questo protrarsi verso il futuro fa bene, ci fa sentire vivi e propositivi nei confronti della vita. Non sempre l’entusiasmo dell’arrivo di un nuovo anno si mantiene vivo col tempo; gli alti e bassi ci fanno sentire smarriti, nauseati e storditi come se fossimo sulle montagne russe...non è facile mantenere i buoni propositi fatti con speranza e fiducia.
La vita è così e bisogna prenderla come viene senza mai perdere la strada della propria realizzazione. Il 2017 se ne va e porterà con sé ricordi belli e brutti, successi e delusioni, nuovi affetti e rapporti finiti... è una storia che si ripete, anno dopo anno, e a noi non resta che aspettare di vedere come sarà quello nuovo.
Leggevo il paragrafo di un libro in cui si parlava di finitudine.
Questo concetto mi ha portata a riflettere sul giro di boa (chiamiamolo così) perché la fine di un anno ci porta a pensare con angoscia al tempo che passa e che scivola tra le nostre dita senza che possiamo fermarlo. Per molti è un pensiero angosciante che può sfociare in vere e proprie crisi, per altri diventa la giusta motivazione per prendere coscienza di sé e di quello che si vuole per il proprio avvenire.
È una consapevolezza positiva, determinata proprio dal senso di fine che fa parte dell’esistenza di ognuno. Ci obbliga a riflettere sulla nostra felicità, sulle priorità esistenziali e sul modo in cui conduciamo la nostra vita. Anziché rimandare la nostra realizzazione personale ad un momento più adeguato, propenso o fortunato, ci porta a pensare: “Non posso più rimandare la mia felicità a domani, devo viverla oggi!”.
La FINITUDINE come presa di coscienza dell’importanza del tempo che abbiamo a disposizione, sul suo valore prezioso e sulla possibilità di accettare le imperfezioni dell’esistenza...perché anch'esse sono limitate. Credo sia un concetto bellissimo con cui iniziare il nuovo anno...quasi un augurio.
Lo auguro a me stessa e anche a voi lettrici e lettori del blog che mi seguite da più di un anno e che siete cresciuti nel corso di questo 2017. Vi auguro di vivere la vostra felicità ora, senza doverla attendere troppo a lungo, di sperare sempre nel futuro e di non smettere mai di sognare e di cercare la vostra realizzazione personale; vi auguro di essere circondati da affetto sincero; vi auguro di amare voi stessi sempre di più.
Questo protrarsi verso il futuro fa bene, ci fa sentire vivi e propositivi nei confronti della vita. Non sempre l’entusiasmo dell’arrivo di un nuovo anno si mantiene vivo col tempo; gli alti e bassi ci fanno sentire smarriti, nauseati e storditi come se fossimo sulle montagne russe...non è facile mantenere i buoni propositi fatti con speranza e fiducia.
La vita è così e bisogna prenderla come viene senza mai perdere la strada della propria realizzazione. Il 2017 se ne va e porterà con sé ricordi belli e brutti, successi e delusioni, nuovi affetti e rapporti finiti... è una storia che si ripete, anno dopo anno, e a noi non resta che aspettare di vedere come sarà quello nuovo.
Leggevo il paragrafo di un libro in cui si parlava di finitudine.
“FINITUDINE: la condizione dell’essere finito, limitato, imperfetto”
È una consapevolezza positiva, determinata proprio dal senso di fine che fa parte dell’esistenza di ognuno. Ci obbliga a riflettere sulla nostra felicità, sulle priorità esistenziali e sul modo in cui conduciamo la nostra vita. Anziché rimandare la nostra realizzazione personale ad un momento più adeguato, propenso o fortunato, ci porta a pensare: “Non posso più rimandare la mia felicità a domani, devo viverla oggi!”.
La FINITUDINE come presa di coscienza dell’importanza del tempo che abbiamo a disposizione, sul suo valore prezioso e sulla possibilità di accettare le imperfezioni dell’esistenza...perché anch'esse sono limitate. Credo sia un concetto bellissimo con cui iniziare il nuovo anno...quasi un augurio.
Lo auguro a me stessa e anche a voi lettrici e lettori del blog che mi seguite da più di un anno e che siete cresciuti nel corso di questo 2017. Vi auguro di vivere la vostra felicità ora, senza doverla attendere troppo a lungo, di sperare sempre nel futuro e di non smettere mai di sognare e di cercare la vostra realizzazione personale; vi auguro di essere circondati da affetto sincero; vi auguro di amare voi stessi sempre di più.
Buon Anno!
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