Diario #17: Sulle opportunità e la benevolenza

Gennaio è volato e spero che anche Febbraio faccia lo stesso. Le giornate iniziano ad allungarsi, il freddo ha mollato un po’ la presa ed io non vedo l’ora che arrivi la primavera! Mi fa stare bene, mi rende allegra e ben disposta a realizzare nuovi progetti e sviluppare idee. L’inverno in città mi deprime...non vedo l’ora che finisca.

Questo è stato il mese della ripresa dopo la pausa natalizia, il giro di boa dovuto all'inizio di un nuovo anno...il momento della resa dei conti. A Dicembre si fa il punto della situazione, si preparano liste di buoni propositi e la voglia di dare una svolta alla propria esistenza si fa sentire come non mai. Così Gennaio diviene il mese dell’azione, del concretizzare.
Abbiamo voglia di nuove ed accattivanti occasioni da vivere
. Le occasioni incuriosiscono, elettrizzano, a volte spaventano...di certo danno una bella scossa alla quotidianità.
Spesso, però, le occasioni che ci si prospettano davanti agli occhi non vengono viste come opportunità. Perché, a volte, ci auto-sabotiamo e viviamo una proposta inaspettata come un ostacolo, una fonte di problemi anziché come un arricchimento personale.
Cosa ci porta a questo punto? L’indecisione, la paura di non essere all'altezza, la consapevolezza di avere mal valutato la cosa e di esserci buttati a capofitto senza riflettere a fondo solo per una voglia di rivalsa?
Ah...siamo così bravi, a volte, a lanciarci in nuove avventure e altrettanto bravi a cadere nel baratro dell’insoddisfazione. Però, quando si compie una scelta e si accetta un’occasione che potrebbe rivelarsi un’opportunità, è davvero sciocco viverla in maniera negativa.
Questo mese mi sono trovata a riflettere proprio su questo, il binomio occasione/opportunità.
Quando un’occasione si trasforma in opportunità? Quando diviene per noi qualcosa di conveniente, di utile e vantaggioso...a volte addirittura necessario?

La mia opportunità d’oro è arrivata a Settembre dello scorso anno e, al momento, la sto vivendo e “sviluppando” al meglio riversando le mie energie in un’idea in cui credo molto, che mi dà ottimi riscontri e mi soddisfa a livello personale. Credo nelle persone che hanno riposto la loro fiducia in me e nelle mie risorse e per questo mi sento di ricambiare questo loro favore, facendo del mio meglio e dando il massimo.
Questa secondo me è l’essenza dell’opportunità: trarre e dare il meglio dall'esperienza.
Certamente non son da escludere gli ostacoli, i fallimenti, le arrabbiature e le delusioni. Ogni esperienza ne racchiude una parte. Sarà capitato a tutti (compresa me) di cogliere un’occasione perché la si reputava un’opportunità vincente e scoprire poi che non era così eccezionale e vantaggiosa. Ok, poco male. Ci si prova e si vede come va, mettendo tutto l’entusiasmo possibile e vivendola al meglio.

Come? Con benevolenza, la capacità di avvicinarsi alla vita con il desiderio di vederne i lati positivi. Non solo quelli, ma prima quelli.
La benevolenza è l’approccio migliore per rapportarci al mondo e alle persone. Dovremmo cercare di partire sempre da un atteggiamento benevolo, lasciando a dopo le conclusioni. La benevolenza, infatti, non impedisce di avere senso critico.
È un avvicinarsi alle occasioni positivo ed aperto, ci impedisce di essere maldisposti e di guardare tutto con pregiudizio. Non sempre le persone e le situazioni vogliono “fregarci”.
Questo sguardo positivo ci permette di essere meno brontoloni, meno aggressivi, più capaci di godersi la vita, di rispondere alle situazioni in modo adeguato senza picchi di collera o esaltazione.

Poi, nel caso, se un’occasione non si trasforma in opportunità si fa sempre in tempo a cambiare rotta e dirigersi verso quello che è meglio per noi. Gli errori di valutazione fanno parte del gioco.





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