Parole buone, nutrimento per l’anima

Le parole hanno significati profondi. Possono accarezzare, abbracciare oppure schiaffeggiare e ferire come lame affilate.
L’importanza del loro significato e le emozioni che ne scaturiscono sono importanti perchè ci accompagnano e ci plasmano. Se sentiamo pronunciare e pronunciamo a nostra volta parole che fanno bene saremo di conseguenza persone serene e ben disposte nei confronti del prossimo e della vita, in caso contrario, parole cariche di odio, critica e negatività ci renderanno persone poco inclini al rapporto positivo col prossimo e con la nostra parte più intima.
Per tali motivi le parole vanno maneggiate con cura.
Spesso, quando siamo arrabbiati e delusi, tendiamo a pronunciare frasi poco piacevoli dettate dalla rabbia più che dal buon senso e con esse feriamo l’altra persona deliberatamente per riversarle addosso il disagio in cui siamo piombati. Le parole non dovrebbero mai essere dettate dall'impulso né tanto meno da stati d’animo negativi, ma ben ponderate e pensate.

Soppesare prima di esprimersi, trovare un modo per dire ciò che pensiamo usando parole buone è di certo un buon metodo per comunicare in maniera positiva con il prossimo. A volte non è semplice perché l’impulso ha la meglio sulla pazienza, ma non è impossibile.
Come?
  • Pronunciando sempre parole gentili quali: grazie, prego, per favore, mi dispiace, ecc.
  • Mettendo a tacere aggressività e insofferenza: anziché dire “Al posto di stare seduto sul divano a fare niente, passa l’aspirapolvere!” potremmo sostituire il tutto con un gentile: “Potresti venire qui, ho bisogno del tuo aiuto”; oppure: “Se entro 5 minuti non sei pronto per andare a letto saranno guai!! Ti metterò in castigo!!” sarebbe meglio dire: “Se ti metti in pigiama velocemente avremo più tempo per leggere una favola insieme”.
  • Utilizzando parole buone, svuotate dalle negatività, quando vogliamo esprimere uno stato d’animo particolare, magari negativo in cui ci troviamo. Per condividere senza imputare nessuna colpa all'altro. 
Il tocco di una buona parola è nutrimento per l’anima.
Le parole che fanno bene sono cariche di significato profondo. Nascono dalle nostre emozioni e si riflettono con chiarezza nell'altro quando le esprimiamo. Non vi sono giudizi o colpe, solo emozioni e stati d’animo sinceri che permettono al nostro interlocutore di capire ed entrare in sintonia con il nostro pensiero. Questo serve per essere compresi a fondo. Sono sincere e mai offensive, attente e profonde.
Quando scegliamo di esprimere verbalmente ciò che sentiamo in maniera onesta e gentile, la verità delle parole sarà così potente da fare entrare l’altro in sintonia con ciò che proviamo e saremo capiti fino in fondo. Se invece le parole sono cariche di emozioni negative e voglia di rivalsa e vendetta, non porteranno da nessuna parte se non ad un conflitto aperto.
Si tratta quindi di compiere una scelta consapevole e mai banale. Una scelta da cui dipende la buona riuscita di un confronto con l’altro. Alda Merini affermava: “Mi piace chi sceglie con cura le parole da non dire” ed è un pensiero molto significativo. Non semplice, a volte sottovalutato.

Le parole rivelano chi siamo perché sono legate a ciò che sentiamo e narrano a chi ci sta intorno molto della nostra parte più intima. Sta a noi scegliere se manifestare la parte migliore di noi o quella peggiore; se tendere la mani verso il prossimo, cercando il confronto positivo oppure alzare muri e rimarcare distanze.
Se è vero che ciò che diciamo rivela tutto di noi, beh...meglio scegliere di essere “parole buone”.

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