Introversi oggi: qualità o svantaggio?

Dove sta scritto che essere introversi in un periodo storico in cui l’ostentazione visiva, la condivisione continua e l’essere animali da social pare essere la tendenza più seguita, sia uno svantaggio sociale?
Parlo di svantaggio perché, se sei riservato, vieni guardato con tanto d’occhi dalla maggior parte delle persone che ti circondano così abituate a creare rete per ogni cosa, dalla condivisione di foto di succulenti piatti ad ogni ora del giorno alla gestione dei compiti dei figli in chat. Fare rete sembra così naturale e normale che l’introversione è vista come una caratteristica “strana”, poco diffusa.
Eppure avere qualità silenziose non toglie nulla, anzi! Se si sa come sfruttare il proprio modo di essere spesso tali caratteristiche possono diventare punti di forza per gestire le più disparate occasioni della vita.
Le persone introverse vengono spesso etichettate come schive, taciturne, isolate e a tratti stridenti con la realtà aperta di oggi...così celebrata e condivisa in ogni sua piccola sfumatura.

Questa caratteristica non va confusa con la timidezza poiché nell'introversione vi è analisi, riflessione e ponderazione. È un modo di gestire l’esistenza ordinato e tranquillo. Non vi è frenesia né caos. Non si cerca la continua compagnia, non si cerca il rumore continuo di sottofondo...no! La calma, la capacità di ascolto (ahimè così poco diffusa oggi), l’accuratezza nel ponderare parole ed azioni, il saper risolvere i problemi con razionalità, sono alcune caratteristiche delle persone introverse.
Nelle relazioni proiettano questo loro modo di essere cercando unicità ed intesa profonda nelle amicizie così come in amore...non hanno bisogno di essere circondati di persone per avere rapporti relazionali di qualità.
La sensibilità è una dote spiccata che rende l’introverso un amico o compagno capace di ascoltare e capire gli stati d’animo che ci tormentano e di dare appoggio sincero e consigli sentiti in caso di necessità. Si mette in discussione, analizza il proprio modo di essere e cerca di capire se stesso a fondo. È una persona che non si dà mai per scontata e fa lo stesso nelle relazioni, all'interno delle quali cerca sempre di valorizzare l’altro.

Spesso non è semplice essere persone introverse così come non è semplice essere capiti da chi, così riservato non è. Ecco che sul lavoro e nelle occasioni più disparate di scambio ci si trova a dover fare i conti con colleghi estremamente estroversi, amici “caciaroni”, eventi sociali di cui si farebbe volentieri a meno...situazioni scomode per chi apprezza la riservatezza e la sana tranquillità.
Cosa fare? Come si possono gestire queste situazioni?
Qualche utile consiglio arriva dal libro “Introversi è meglio” – M. Bonora che spiega come gestire alcuni aspetti stridenti dell’essere introversi in un mondo di estroversi (solo in apparenza). Consigli pratici che riguardano alcune relazioni “forzate” in campo lavorativo e relazionale:
  • FARE RETE COI COLLEGHI: per un introverso fare networking coi colleghi a volte risulta difficile poiché non è una propensione tipica del suo carattere. Il rischio è quello di restare isolati all'interno del gruppo. Sforzarsi di imbastire una conversazione durante la pausa caffè, far sentire la propria voce durante una riunione, cercare di comunicare i propri punti di vista è un buon inizio per essere riconosciuti all'interno del gruppo di lavoro. La parola d’ordine in questo caso è SFORZO 
  • SOPRAVVIVERE AD UN PARTNER/FAMIGLIARE/AMICO ESTROVERSO: un rapporto relazionale in cui vi è una stretta connessione tra introverso ed estroverso non sempre risulta di facile gestione. Ciò che può essere una gioia per uno, può essere una situazione di disagio per l’altro. È reciproco e non esiste una formula magica per gestire queste situazioni. Un buon punto di partenza è quello di cercare di uscire dal guscio, di trovare un COMPROMESSO. Aprirsi in alcune situazioni è utile al rapporto, altre va bene ritirarsi nella propria tranquillità declinando inviti ed evitando situazioni che poco si addicono al proprio modo di essere. Attenzione però: ci si può negare ogni tanto, non sempre! 
“Gli introversi non sono asociali. Semplicemente hanno meno bisogno di compagnia, ma sono persone amichevoli e amorevoli... Non è vero che gli introversi non hanno nulla da dire, parlano solo quando hanno qualcosa di importante da dire! Gli introversi sono ottimi ascoltatori” – N.R. Fenn 




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