La contentezza, una meta possibile e concreta

La felicità pare essere uno degli obiettivi fondamentali per la realizzazione di sé, per il raggiungimento di un’esistenza perfetta.
Eppure la ricerca della felicità diventa molto spesso un’estenuante e faticosa corsa per raggiungere una meta lontana...forse irraggiungibile.
Si parla tanto di questo argomento, della fatica che comporta e delle delusioni che ne derivano. Si è addirittura arrivati al punto di definirla un’utopia, un miraggio destinato a lasciarci sgomenti di fronte alla sua natura effimera.
Viene quindi da pensare che la fatica e l’impegno che mettiamo nella ricerca della felicità sia solo tempo perso, energia sprecata. Eppure, tutti provano nel profondo una forza che spinge verso qualcosa di bello, di ideale, di perfetto...una forza che porta a cercare ciò che è meglio per noi, ciò che può renderci felici. Vero? Già, ma lo siamo davvero poi?
Per quanto mi riguarda la risposta è: NO. La ricerca non finisce mai, perché c’è sempre qualcos'altro oltre a quello che si pensava potesse calmare questa corsa. Una volta raggiunto un obiettivo se ne trova subito un altro e poi un altro ancora e ancora. Una corsa senza fine!

Come si può rallentare il ritmo e riprendere in mano la situazione? Come si può essere soddisfatti? Come ci si può accontentare?
Il segreto sta in quella che è considerata la “sorella meno nobile” della felicità: la contentezza.
La contentezza è uno stato di soddisfazione più appagante ed affidabile della felicità. È fatta per durare nel tempo, è meno elettrizzante ed esaltante ma molto più pacata e stabile.
Nasce da un atteggiamento di fondo positivo che influisce sulla soddisfazione personale. La felicità è una condizione straordinaria, la contentezza una meta possibile e concreta.
La contentezza dipende dalla soddisfazione che proviamo nel vedere esaudite le aspettative che nutriamo nei confronti di noi stessi e della vita.
Vediamo come fare:
- ACCETTARE E CERCARE L’IMPERFEZIONE: non è necessario dare sempre il massimo nelle situazioni, scapicollandosi per la loro perfetta realizzazione. Nella vita in famiglia, come sul lavoro, spesso si tende a dare tanto...troppo. Ci si demolisce a livello fisico e mentale per realizzare al meglio ciò che ci prefiggiamo. È davvero così importante la perfezione? È davvero così importante apparire sempre invincibili? La risposta è NO. A volte anche un impegno svolto al 90 percento è sufficiente.
- APPREZZARE CIÒ CHE SI HA: la ricerca della felicità ci porta a porre obiettivi davvero troppo alti per essere raggiunti nel concreto. Vorremmo essere più magri, più ricchi, più apprezzati, ascoltati e chi-più-ne-ha-più-ne-metta... tutto ciò è davvero necessario per essere veramente felici? In realtà ci carica di delusioni e frustrazioni inutili. Accettare ciò di cui si dispone al momento è l’atteggiamento giusto per godere delle ricchezze materiali e non che già si posseggono senza puntare ad obiettivi eccessivi.
- FARE PACE CON SE STESSI: non è necessario rimuginare all'infinito su fallimenti, sbagli e passi falsi che sono stati compiuti in svariati momenti della propria esistenza. Contentezza significa fare pace con se stessi e con le proprie mancanze cercando nuovi sbocchi ed aspirazioni e abbandonando ciò che ormai è acqua passata. Alimentare le delusioni o i pensieri negativi in generale, ci blocca e non ci permette di tendere verso qualcosa di nuovo e stimolante.
- LASCIARE ANDARE: la spinta a volere sempre di più e a non accontentarsi mai comporta un senso di insoddisfazione e una diminuzione drastica dell’autostima. Ci si convince di non farcela. Eppure, l’atteggiamento giusto è proprio alla portata di tutti, è la calma. Esercitarla significa fermarsi a pensare, imparare a lasciare andare, accogliere sogni e desideri avendo anche la capacità di abbandonarli, perdonarsi errori e mancanze per essere più sereni.
- PORSI OBIETTIVI RAGGIUNGIBILI: smettere di correre come delle trottole impazzite e concentrarsi, invece, sull'essenziale ci permette di godere di ciò che la vita ci offre. È inutile cercare l’impossibile per questo è importante porre degli obiettivi realizzabili, alla nostra portata, per poter godere di tutti i benefici che ne derivano. Non è bene ossessionarsi per ciò che appare lontano e irraggiungibile. Ridimensionare le cose, farle calzare a pennello con quello che siamo è il vero successo.

La contentezza è a portata di mano, basta tendergliela!



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