Il tempo di una vita...

Il tempo vola, il tempo è denaro, chi ha tempo non perda tempo...quante frasi potrei scrivere che riguardano il tempo e la sua importanza. Eppure mi viene da dire, complici questi ultimi giorni di riflessione, che il tempo è scontato...lo si dà per certo.
Si pensa di averne in abbondanza; rimandiamo scelte, decisioni importanti e cambiamenti, sicuri di poterlo fare più avanti, tra qualche anno...con calma. Spesso questa cosa è paradossalmente dovuta al fatto di non avere molto tempo  a propria disposizione. Contraddittorio vero? Diamo per scontato il tempo in una visione lunga dell’esistenza, ma nello stesso tempo siamo consapevoli di non averne mai abbastanza a causa della vita frenetica ed impegnata che conduciamo.
È un bel problema, soprattutto quando ci si ferma a pensare a tutto ciò che non si è ancora fatto e che vorremmo fare e realizzare, quando ci accorgiamo di essere già arrivati a spegnere trenta candeline, poi quaranta e cosí via...in un attimo ci domandiamo cosa è successo, come sia possibile che il tempo sia volato cosí in fretta, che i figli siano cresciuti in un soffio e che i nostri genitori siano invecchiati  improvvisamente.

In questi giorni, alcuni eventi mi hanno portata a pensare all'importanza del tempo e di ogni singolo istante che scandisce le giornate, a quanto venga sottovalutato e sprecato pensando di averne in abbondanza.
La verità è che non è così. Lo sappiamo bene ma non ci pensiamo perché è più semplice credere di averne in abbondanza. Partendo da questa considerazione mi sono messa all'opera per cercare un pensiero da condividere con voi, oltre al mio che è strettamente personale.
Ho trovato questo interessante paragrafo in un libro di psicologia positiva, anche se dal titolo non sembrerebbe:
MORIRE TRA CINQUE ANNI
“Che cosa fareste, se sapeste di dover morire domani? Anche se non sembra, questa domanda è un ottimo esercizio di psicologia positiva: ci spinge a domandarci che cosa sia davvero importante per noi. Con chi vorremmo passare i nostri ultimi momenti? A quale attività ci dedicheremo, per l'ultima volta? 
Ma un giorno solo -da oggi a domani-  è un tempo troppo breve e si finisce per raccogliere dichiarazioni poco realistiche o perlomeno poco compatibili con la vita reale. Se mi resta soltanto un giorno, gli obblighi e le conseguenze negative delle mie scelte non contano più: non devo rendere conto a nessuno, non ho alcuna spiegazione da dare. Non c'è tempo da perdere! 
Cinque anni mi sembra una scadenza decisamente più utile al nostro scopo. Questo arco di tempo ci costringe a esaminare più approfonditamente ciò che conta davvero per noi: ci sprona a immaginare e a mettere in atto cambiamenti veri, che non hanno nulla di chimerico.  A non lasciar perdere tutto per tuffarci nel piacere dell'ultimo minuto, ma costruire concretamente, a partire da oggi, una vita migliore.  A grandi linee la stessa vita che abbiamo sempre fatto, ma più intelligente e più consapevole, dopo che l'abbiamo osservata alla luce della nostra morte imminente, non domani, ma dopo domani. Sì, anche se non sembra, pensare che fra cinque anni sarò morto può aiutarmi a diventare più felice; a patto, certo, di non aspettare cinque anni per darmi una mossa!”

Beh, in un’ottica di questo tipo tutto cambierebbe. Di certo si penserebbe a fare solo ciò che si ama, a stare con le persone davvero importanti della propria vita ed eliminare tutto quello che è superfluo, dannoso e soffocante per il trascorrere del nostro tempo.
Senza dover essere così drastici potremmo dire semplicemente che disporre di tempo a sufficienza è un lusso inestimabile che potremmo procurarci con un po’ più di saggezza e consapevolezza, compiendo precise scelte di vita: lavorare meno, spendere meno, per godere di più. (C. Andrè)
Per vivere bene il tempo di una vita, aggiungo io.


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