Piccoli passi per volersi bene: Il metodo KADI per gestire il cambiamento

Che sia già in atto o meno, gestire un cambiamento non sempre è facile. Se da una parte la forza di volontà e la voglia di tendere verso qualcosa di nuovo ci spinge a dare inizio al meccanismo, dall'altra la razionalità ed il timore di fallire ci fanno tentennare e, a volte, bloccare del tutto.
Gestire il cambiamento non è semplice ma non è impossibile se si sa come fare.

Elsa Punset nel libro della piccole rivoluzioni suggerisce un metodo da seguire pratico e alla portata di tutti.
Il punto di partenza, secondo la terapista che lo ha sviluppato, è capire che cosa si desidera davvero. Avere in mente l’obiettivo che si vuole raggiungere aiuta a pianificare azioni e decisioni utili per poterlo raggiungere e per potersi sentire realizzati.
Il metodo Kadi si basa su sette domande specifiche che permettono di avere un quadro più completo del cammino da percorrere per non perdere mai di vista il focus. È semplice, basta prendersi del tempo per completare la lista di domande. Una routine semplice ed efficace.

LA ROUTINE
Si può iniziare rispondendo alla domanda che si preferisce, senza fretta, cercando di esprimere con chiarezza sentimenti, pensieri, credenze, azioni e valori in cui si crede. Lo schema proposto aiuta ad avere una visione più ampia e definita dell’obiettivo da raggiungere.
Di seguito le domande del metodo Kadi con risposte-esempio per semplificare la sua realizzazione (sono risposte date dalla stessa Emily Kadi per esplicare lo schema):

1. CHE COSA DESIDERO? 
(Desidero stare bene) 

2. CHE COSA SONO DISPOSTO A FARE O A PROVARE PER RAGGIUNGERE QUESTO OBIETTIVO?
(Sono disposta a riconoscere, sperimentare ed esprimere i miei sentimenti in modo naturale) 

3. CHE COSA NON SONO DISPOSTO A FARE?
(Non sono più disposta a reprimere i miei sentimenti)

4. CHE COSA È NEGOZIABILE?
(Sono disposta a sperimentarlo prima in un ambiente sicuro, e poi a provarlo con la mia famiglia. Sono disposta ad affidarmi ad un gruppo d’appoggio. Non sono disposta a raccontare al gruppo i dettagli della mia vita, al momento)

5. FINORA HO CREDUTO CHE...
(Ci fosse qualcosa di sbagliato in me perché provavo rabbia, odio, vergogna... inoltre credevo di non avere diritto di essere felice)

6. ORA SO CHE LA VERITÀ È...
(Che tutte le emozioni sono valide, e compongono l’essere umano. È naturale sperimentarle ed esprimerle)

7. SONO DISPOSTO A CONSIDERARE LA POSSIBILITÀ DI SPERIMENTARE, PENSARE, FARE E CREDERE IN QUALCOSA DI DIVERSO, PRENDERE DECISIONI NUOVE, AVERE UNA DIFFERENTE PROSPETTIVA SUL MONDO. E MI RIFERISCO A...
(A volte può succedere di provare emozioni negative. Ma non significa che io sia una persona cattiva. Ero semplicemente una persona buona in una brutta circostanza)

Basta poco per capire dove andare, quale strada percorrere...è necessario avere ben chiara in testa la meta da raggiungere e le tappe da seguire.

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